Elogio del vivere con lentezza.

Ecco.
Non è che io voglia proprio necessariamente tirare acqua al mio mulino, ma io (io) una cosa del genere

Elogio della lentezza
Tra un libro e una crostata vivo con lentezza.

l’ho scritta proprio pochi giorni fa!

E se non ricordo male, ma la mia memoria antica se la cava ancora piuttosto bene, mentre è sul recente che perde inesorabilmente colpi, qualche anno fa scrissi addirittura un breve post sull’argomento.

Quindi, mi rilasso, in uno slancio di dinamicità scrivo in colonna su un post-it nel cose da fare assolutamente nei prossimi giorni, cerco di capire quali possano essere rimandate il più in là possibile nel tempo, respiro profondamente, mi verso un’altra tazza di tè e torno sul divano a leggere.

La crostata no, quella purtroppo non c’è, era solo uno specchietto per le allodole golose.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

8 Risposte a “Elogio del vivere con lentezza.”

  1. Sulle crostate della Pitta che di là sono descritte e fotografate (era quella fatta senza la porzione di burro sottratta dalle tartine natalizie?), mentre di qua vengono neglette, la nazione si interroga: ma chi le ha gustate? LaPitta, ilChicco o qualche altra/o fortunata/o?

    In ogni caso grazie per l’articolo e il libro segnalati, anche se con simili autorevoli(?) commentatori la mia tendenza procrastinatrice potrebbe portarmi al disastro.

    1. Allora, sgomberiamo il campo dagli equivoci!

      La crostata l’ho fatta, di more, il 9 gennaio per il compleanno di mia sorella e ho pubblicato la foto su Facebook (allego qui sotto!), ma su Leidonnaweb usano solo foto fatte da loro, per cui questa è la loro, quella che non ho fatto io.
      La crostata l’ha gustata la Cilla, che poi sarebbe Silvia 🙂

  2. Più bella quella tua, i riquadri sono più regolari ed armonici. Sono stato al supermercato ho comprato tutto tranne il marsala (non avevo ripassato la ricetta : ( ), posso sostituirlo con qualcosa d’altro?

    1. Ehm… accidenti! Io suggerirei un liquore dolce: del Cointreau, oppure del rum, o anche del Porto…che capoccia, però, mi sa che eri concentrato sui gamberi!!!

  3. Contrordine, ho trovato in casa una bottiglia del paleolitico, ancora chiusa. Semidolce o semisecco, non ricordo, spero vada bene.

I commenti sono chiusi.