sono arancione.
Monthly Archives: Settembre 2007
anche oggi
sono arancione.
il corto e il lato B
il chicco non lo dice, perché in fondo è un timido, ma il suo corto “aria” è uno dei 75 selezionati per la festa del cinema di roma.
io sono quella di cui si vede solo il lato B.
se vi piace (ma certo che sì!) votatelo, basta solo andare qui e aggiungersi su myspace agli amici di rome film fest.
il corto e il lato B
il chicco non lo dice, perché in fondo è un timido, ma il suo corto “aria” è uno dei 75 selezionati per la festa del cinema di roma.
io sono quella di cui si vede solo il lato B.
se vi piace (ma certo che sì!) votatelo, basta solo andare qui e aggiungersi su myspace agli amici di rome film fest.
(H)eureka
l’helvetica compie 50 anni.
oggi, a condor, luca sofri intervista matteo bologna, graphic designer di mucca design.
il web ha rivoluzionato il mondo delle font, dice sofri, una volta c’era meno scelta, adesso gratuitamente è possibile scaricarne una quantità impressionante.
come si rapportano i grafici con quest’abbondanza di scelta?
è meglio adesso o era meglio una volta quando le possibilità erano limitate?
bologna risponde dicendo che a questo mucca design si contrappone proponendo ai propri clienti di realizzare una font disegnata su misura; come dire, personalizzata.
insomma:
quando io ho iniziato, nel 1983, nella notte dei tempi, era un periodo di transizione.
i grafici venivano da notti insonni trascorse sui costruttivi, passate a ridisegnare logotipi e a studiare le regole per la costruzione geometrica di un font.
anzi, di una font, come diciamo noi che abbiamo cominciato nei favolosi anni ottanta
🙂
i trasferibili letraset (e in minor quantità i mecanorma e gli r41) prendevano sempra più rapidamente il sopravvento; la varietà di famiglie offerta era talmente ampia da rendere praticamente superflua l’ideazione di una font creata ad hoc.
con internet il fenomeno è cresciuto in maniera esponenziale.
siamo stati invasi da font di tutti tipi.
da bastoni, graziati, corsivi e script di tutte le specie.
e ora la novità: “noi ai nostri clienti proponiamo di ridisegnare un font personalizzato”.
io domani vado dal mio capo e gli chiedo di ripristinare la reprocamera, il parallelino e anche la cow, ecco.
(H)eureka
l’helvetica compie 50 anni.
oggi, a condor, luca sofri intervista matteo bologna, graphic designer di mucca design.
il web ha rivoluzionato il mondo delle font, dice sofri, una volta c’era meno scelta, adesso gratuitamente è possibile scaricarne una quantità impressionante.
come si rapportano i grafici con quest’abbondanza di scelta?
è meglio adesso o era meglio una volta quando le possibilità erano limitate?
bologna risponde dicendo che a questo mucca design si contrappone proponendo ai propri clienti di realizzare una font disegnata su misura; come dire, personalizzata.
insomma:
quando io ho iniziato, nel 1983, nella notte dei tempi, era un periodo di transizione.
i grafici venivano da notti insonni trascorse sui costruttivi, passate a ridisegnare logotipi e a studiare le regole per la costruzione geometrica di un font.
anzi, di una font, come diciamo noi che abbiamo cominciato nei favolosi anni ottanta
🙂
i trasferibili letraset (e in minor quantità i mecanorma e gli r41) prendevano sempra più rapidamente il sopravvento; la varietà di famiglie offerta era talmente ampia da rendere praticamente superflua l’ideazione di una font creata ad hoc.
con internet il fenomeno è cresciuto in maniera esponenziale.
siamo stati invasi da font di tutti tipi.
da bastoni, graziati, corsivi e script di tutte le specie.
e ora la novità: “noi ai nostri clienti proponiamo di ridisegnare un font personalizzato”.
io domani vado dal mio capo e gli chiedo di ripristinare la reprocamera, il parallelino e anche la cow, ecco.
pacco, doppiopacco e contropaccotto
per amor della precisione, il pacco in oggetto, di cui al post precedente, è arrivato.
oggi.
quando si dice l’organizzazione 🙂
pacco, doppiopacco e contropaccotto
per amor della precisione, il pacco in oggetto, di cui al post precedente, è arrivato.
oggi.
quando si dice l’organizzazione 🙂
sorrido. sono su scherzi a parte.
ieri al telefono:
senza numero x: signora lapitta?
io: sì sono io, buongiorno.
trasportatore: buongiorno, è la rinascente, dovremmo consegnarle un pacco domani.
io: va bene, verso che ora pensate di venire?
trasportatore: tra le 9 e le 11.
io: mi scusi, ma io lavoro, non potrebbe essere più preciso sull’orario?
trasportatore: no, mi dispiace, ma le telefono mezz’ora prima di arrivare.
io: va bene, a domani allora.
oggi
ore 10,10
trasportatore: signora lapitta buongiorno, è la rinascente, tra mezz’ora siamo da lei.
io: d’accordo, ci vediamo davanti al portone allora.
spiego in ufficio che devo assentarmi per un po’ (fortunatamente abito a 10 minuti di macchina) e vado a casa.
quando arrivo il trasportatore non è ancora arrivato, per cui decido di salire.
dopo una decina di minuti suona il citofono:
trasportatore: buongiorno signora, è la rinascente.
io: buongiorno, palazzina x.
trasportatore: che piano è?
io: primo piano.
e aspetto che suoni al portone della palazzina.
passano cinque minuti.
passano dieci minuti.
ma quanto ci mettono?
passano quindici minuti.
suona il citofono
finalmente, penso, e rispondo.
io: ho aperto?
trasportatore: signora…ehm…ci siamo dimenticati il pacco…
io: ??? come vi siete dimenticati il pacco?
trasportatore: ehm…non l’abbiamo caricato sul furgone…
io: e adesso quando me lo portate?
trasportatore: ehm…vediamo…alllora…martedì.
io: ah! va bene, mi chiami sempre mezz’ora prima, per avvisarmi.
trasportatore: sì, d’accordo, ci scusi ancora.
io: va bene, arrivederci.
trasportatore: arrivederci.
sorrido. sono su scherzi a parte.
ieri al telefono:
senza numero x: signora lapitta?
io: sì sono io, buongiorno.
trasportatore: buongiorno, è la rinascente, dovremmo consegnarle un pacco domani.
io: va bene, verso che ora pensate di venire?
trasportatore: tra le 9 e le 11.
io: mi scusi, ma io lavoro, non potrebbe essere più preciso sull’orario?
trasportatore: no, mi dispiace, ma le telefono mezz’ora prima di arrivare.
io: va bene, a domani allora.
oggi
ore 10,10
trasportatore: signora lapitta buongiorno, è la rinascente, tra mezz’ora siamo da lei.
io: d’accordo, ci vediamo davanti al portone allora.
spiego in ufficio che devo assentarmi per un po’ (fortunatamente abito a 10 minuti di macchina) e vado a casa.
quando arrivo il trasportatore non è ancora arrivato, per cui decido di salire.
dopo una decina di minuti suona il citofono:
trasportatore: buongiorno signora, è la rinascente.
io: buongiorno, palazzina x.
trasportatore: che piano è?
io: primo piano.
e aspetto che suoni al portone della palazzina.
passano cinque minuti.
passano dieci minuti.
ma quanto ci mettono?
passano quindici minuti.
suona il citofono
finalmente, penso, e rispondo.
io: ho aperto?
trasportatore: signora…ehm…ci siamo dimenticati il pacco…
io: ??? come vi siete dimenticati il pacco?
trasportatore: ehm…non l’abbiamo caricato sul furgone…
io: e adesso quando me lo portate?
trasportatore: ehm…vediamo…alllora…martedì.
io: ah! va bene, mi chiami sempre mezz’ora prima, per avvisarmi.
trasportatore: sì, d’accordo, ci scusi ancora.
io: va bene, arrivederci.
trasportatore: arrivederci.