A sedici anni ogni scherzo vale.

Mi sono svegliata pensando a quella volta che tu e la tua amica Simona vi siete mascherate da grappolo d’uva, uno bianco e l’altro rosso, alle decine di palloncini che avevate gonfiato per assicurare l’effetto finale e alla grande foglia verde di cartone e polistirolo, disegnato e sagomato con competenza da quelle brave e un po’ “esuberanti” (per dire!) studentesse di liceo artistico che eravate.
E poi mi sono ricordata anche le risate che vi siete fatte, e anche io, quando da quella festa siete tornate a casa con tutti i palloncini scoppiati (e non tutti accidentalmente, eh!).
E sorrido anche ora, ripensando a quel Carnevale e a quei grappoli d’uva, anche se a me Carnevale non è mai piaciuto.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.