Ieri, mentre la fila sulla Colombo in direzione Ostia aumentava con l'approssimarsi dell'ora di pranzo, Chicco ed io, come al solito in assoluta tranquillità, ci trovavamo nella direzione opposta.
Destinazione: laghetto dell'Eur, dove avevamo intenzione di dedicarci alle meraviglie dell'Hanami.
Affinché la nostra esperienza non si riducesse solamente alla contemplazione, abbiamo pensato di sostenerla(ci) con del sushi take-away.
Ciliegi in fiore (e petali bianchi e rosa che piovevano su di noi!), una gara di Dragon boat, sushi e birra e un buon libro: cosa volere di più da una splendida domenica baciata dal sole primaverile?
Monthly Archives: Marzo 2010
99 colombe per 99 cannelle
(Pablo Picasso – Il viso della Pace)
Questa volta vorrei che a parlare non fossero le mie parole, ma quelle di un altro blog.
Tutto questo ha avuto inizio con una lettera.
Sono parole di speranza, parole di paura, parole di fatica.
99 sono le cannelle simbolo della città de L'Aquila.
99 sono le colombe simbolo di una rinascita che ancora non è avvenuta.
Prendo in prestito le parole di Marinz (che ringrazio per avermi fatto scoprire l'iniziativa) che a sua volta prende in prestito quelle di Lucyette:
"Le cannelle, sono quelle dell’omonima fontana. Costruita nel 1272 nel bel mezzo del centro storico dell’Aquila, la Fontana delle 99 Cannelle è il monumento-simbolo della città abruzzese. Le cannelle non sono altro che novantanove grossi mascheroni in pietra che gettano acqua nella vasca sottostante: secondo la tradizione, dovrebbero rappresentare i novantanove castelli che nel 1254 parteciparono alla fondazione dell’Aquila.
Le colombe, invece, sono quelle composte di farina e zucchero, che tutti e quanti stiamo aspettando di gustare la domenica di Pasqua.
Queste colombe qui, però, nello specifico, non sono colombe prese a caso. Queste qui sono colombe abruzzesi, aquilane a loro volta, che dal lontano 1835 ad oggi sono state cucinate, con amorevole passione, dalla storica azienda delle Sorelle Nurzia.
È un marchio antico, quello delle Sorelle. Io non lo conoscevo, ma il nostro Daniele, che è abruzzese, probabilmente l’avrà già visto nei negozi. È da quasi duecento anni, che le Sorelle Nurzia addolciscono le tavole festive di tutti gli aquilani.
Una azienda storica, la loro.
Un marchio conosciuto.
La classica situazione in cui, tirando un sospiro di sollievo, tu pensi che la tua azienda non si troverà mai ad affrontare una crisi seria. Dovrebbe cascare il mondo, per portarti al fallimento!
Ecco, appunto.
Il 6 aprile del 2009, alle 3:32 del mattino, il mondo è letteralmente crollato addosso a centinaia di cittadini dell’Abruzzo.
E la storica azienda delle Sorelle, oggi, attraversa un serissimo periodo di crisi.
Non è l’unica, per carità: di aziende nelle sue stesse situazioni, ce ne saranno a centinaia.
Eppure c’è anche lei; e noi possiamo fare qualcosa per aiutarla.
Come? Ma è molto semplice, signori. Prendendo parte all’iniziativa “99 colombe per 99 cannelle”, per l’appunto.
Non costa niente: non dovete comperare i dolci (anche se, in caso voleste farlo, l’azienda è in grado di consegnarvi il tutto tramite corriere). Semplicemente, dovete… parlarne.
Il blog “99 colombe per 99 cannelle”, nato giusto la settimana scorsa, nell’arco di pochissimi giorni è salito alla ribalta grazie al tam-tam di blogger che hanno pubblicizzato l’iniziativa sulle loro pagine. Lo scopo della campagna è molto semplice, ma al tempo stesso nobilissimo: far conoscere questa azienda. Io non sapevo manco che esistesse, e adesso lo so, invece. È già un buon risultato.
Perché non prendete parte anche voi a questa iniziativa?
Basta poco, eh.
Davvero pochissimo.
In primo luogo, se volete partecipare, dovete pubblicizzare questa iniziativa. Linkate il blog, pubblicate il banner, dedicate un messaggio a questa bella campagna.
E poi, spremetevi le meningi.
La sfida per tutti i partecipanti – quasi un gioco, se vogliamo – è la seguente. Inventate un modo originale, e gradevole, di parlare dei dolci di Pasqua, (come quelli che producono le Sorelle).
Siete bravi a cucinare? Benissimo, inventate una ricetta! Fate finta di avere fra le mani una colomba di Pasqua, e inventate un modo originale per portarla in tavola. Una crema di accompagnamento, un vino particolarmente adatto, o anche solo un centrotavola pasquale. Mettete all’opera il vostro ingegno, e consigliatemi un modo originale per gustare la mitica colomba –ché io, in genere, mi limito a tagliarla e a ficcarmi una fetta in bocca.
E se non siete cuoche? (ndr E non siete neanche cuochi )
Beh, nessun problema: potete partecipare ugualmente!
Scrivete una storia, fate un disegno, pubblicate un video, citate una canzone. Tirate fuori i ricordi dell’infanzia, componete una poesiola, inventatevi un racconto… insomma, qualsiasi cosa! A patto che sia in tono con l’iniziativa (in che tono decidetelo voi: sono certa che sarete fantasiosi), qualsiasi contributo è più che ben accetto.
Basta poco.
Che ci vuole?
Entro il 5 aprile, proponete la vostra idea allo staff di 99 colombe, all’indirizzo e-mail [email protected].
E poi, il 6 aprile, a un anno esatto dal terremoto, tutti i blogger che partecipano all’impresa pubblicheranno all’unisono, sulle loro pagine, il messaggio che hanno scritto.
Tutti assieme: un’invasione di colombe in giro per la Rete. Riuscite a immaginarvela?
Sembra quasi un’ondata di speranza, per far arrivare all’Aquila, e agli Aquilani, la nostra solidarietà e il nostro pensiero.
Ci va un niente, lo vedete; però, ha un significato enorme.
Sì, insomma.
Su.
Pensateci."
Possiamo fare poco, ma anche quel poco è tanto: facciamo conoscere questa iniziativa e l'azienda Sorelle Nurzia.
A Roma, ad esempio:
Mercatino di Pasqua
presso la Chiesa Valdese di piazza Cavour sabato 27 marzo, Roberto Potito terrà una vendita di prodotti Nurzia nell'ambito del mercatino pasquale di beneficenza.
Ma…
non mi direte che non conoscete i prodotti delle Sorelle Nurzia, vero?
Giornata mondiale dell'acqua
(03/06/2008) Quasi un miliardo di persone non hanno accesso a fonti sicure. In Italia la rete idrica è un colabrodo Leggi ancora…
Da qualche giorno in una via dietro il mio ufficio, all’Infernetto, c’è una perdita d’acqua, che esce zampillando in abbondanza: nonostante ripetute segnalazioni all’Acea ancora nessun intervento.
Tanto per festeggiare, tanto per non sprecare.
79 visite.
Profumo di casa mia.
Io con i biscotti Gentilini ci sono cresciuta: un po' come tutti i romani penserà qualcuno, ma un po' di più, perché alla lontana io e i Gentilini siamo parenti.
Siamo sempre stati abituati, sin da bambini, non solo a fare colazione con i Novellini e gli Osvego (che nonna Gina continuava immancabilmente a chiamare con i nomi originali che corrispondevano a quelli di re e regine), ma anche ad avere in casa le scatole d'alluminio e quelle di cartone.
Per questo motivo, ogni volta che in una casa diversa dalla mia o di qualcuno della mia famiglia, vedo fare colazione con i biscotti Gentilini, provo un sentimento misto tra riconoscenza e familiarità; nonostante ormai tra le nostre generazioni ci siano talmente tanti anni a separarci da renderci dei perfetti estranei.
Figuriamoci poi se leggere un articolo come questo che, oltre a rendere merito ai prodotti e a parlare del Museo del Latte che sarà inaugurato, parla di luoghi e di strade per me così care, non può oltre che emozionarmi anche commuovermi!
Variabile
foto di Frédéric Renaud
Stamattina, uscita di casa per andare al lavoro, ho visto che c’era un bel sole luminoso; mi è subito venuta una gran voglia di girare la macchina e andare verso il canale dei pescatori, a vedere gli aironi che pigramente allungano le loro lunghe e fragili zampe nelle acque del canale: sono bianchi e cinerini, alcuni grandi, altri più piccoli, pronti a volare via al più piccolo e inatteso rumore.
La cosa buffa è che non si spaventano per il rumore delle auto in transito ma, al contrario, si levano in volo non appena si spegne il motore per cercare di avvicinarsi a piedi al guardrail; sembra quasi, anzi sicuramente è così, che il rombo delle auto di passaggio sia diventato oramai parte integrante del loro habitat: come il gracidare delle ranocchie e lo starnazzare delle anatre, con le quali si spartiscono le acque in apparente accordo e che popolano abitualmente quelle acque melmose.
Di noi invece hanno paura: per vederli bisogna accontentarsi di rallentare o di accostarsi con il motore acceso.
Mi era venuta la voglia di andare lì dicevo, ma non l’ho fatto, ero già in ritardo.
Poi, nel corso della mattinata, il tempo è cambiato, sino a diventare grigio, con l’aria carica di umidità, al punto tale che ho dovuto avvolgere il collo con la sciarpa di lana per cercare di difendermi dalla morsa della cervicale, nonostante sia in ufficio, al chiuso e con il riscaldamento acceso.
Adesso, invece, avrei solo voglia di buttarmi sotto il piumino o di accoccolarmi sul divano, coperta dal pile arancione.
Voglio essere banale.
In fondo un po’ di banale normalità è il migliore augurio che si possa fare a molte donne.
No che non sono rimasta sotto la neve.
foto di Deso
È solo che il tempo corre in fretta.
Che Tele2 (ricordatevi bene questo nome: T-E-L-E-2) ci ha staccato l’Adsl: prima si dimentica di inviarci le bollette e poi si ricorda di staccarci la linea.
Che la primavera è ormai alle porte e, anche se è solamente Marzo, Aprile dolce dormire.
Che ci sono stati il compleanno della mamma, quello della cognata, una casa da comprare e una da vendere.
E poi la tastiera si è inceppata.
Emma è ingrassata.
Noi siamo a dieta.
È passato Carnevale e siamo in Quaresima.
C’è il sole.
…Le cavalleeeeeeeeeette!!!