Io con i biscotti Gentilini ci sono cresciuta: un po' come tutti i romani penserà qualcuno, ma un po' di più, perché alla lontana io e i Gentilini siamo parenti.
Siamo sempre stati abituati, sin da bambini, non solo a fare colazione con i Novellini e gli Osvego (che nonna Gina continuava immancabilmente a chiamare con i nomi originali che corrispondevano a quelli di re e regine), ma anche ad avere in casa le scatole d'alluminio e quelle di cartone.
Per questo motivo, ogni volta che in una casa diversa dalla mia o di qualcuno della mia famiglia, vedo fare colazione con i biscotti Gentilini, provo un sentimento misto tra riconoscenza e familiarità; nonostante ormai tra le nostre generazioni ci siano talmente tanti anni a separarci da renderci dei perfetti estranei.
Figuriamoci poi se leggere un articolo come questo che, oltre a rendere merito ai prodotti e a parlare del Museo del Latte che sarà inaugurato, parla di luoghi e di strade per me così care, non può oltre che emozionarmi anche commuovermi!
Pensa che tornando a casa da scuola, passavo con l'autobus vicino alla sede sulla Tiburtina. Per qualche chilometro si sentiva un profumo, ma un profumo… da sballo, ed era pure ora di pranzo… 🙂 Che bel ricordo di casa… un po' come la madeleine di Proust… Marina
:-)))))))
@ marina, non sono mai passata da quelle parti, ma vorrei andare a visitare il Museo del latte 🙂
@utente anonimo: e vabbè, ma come ti riconosco? 🙂
grazie