Ho incontrato Batman, era biondo.

Oggi a Ostia c’è il sole, anche se nuvoloni neri si ammassano verso l’interno.
Sembra proprio un’altra giornata, e in effetti lo è: una giornata completamente diversa da quella di ieri, dallo choc di quel fulmine che si è abbattuto metaforicamente e non sulla cupola di San Pietro e che a effetto domino ha trasmesso la scossa al mondo intero.
C’è quiete, dopo la tempesta.
A Piazza Anco Marzio ci sono poche persone: un gruppo di studenti appena uscito da scuola, qualche pensionato che passeggia in solitaria, un piccolo gruppo di bambini che in maschera corre da un sasso all’altro, quei sassi panchina con i quali il Municipio ha arredato la piazza.
Su una panchina due sedicenni si scambiano tenerezze e regali.
Io passo proprio mentre lui le sta consegnando quella che sembra una scatola di cioccolatini a forma di cuore rosso.
Nell’aria si spandono le note di Feeling che un suonatore di chitarra, collegata a un amplificatore, sta suonando proprio in quegli attimi che separano la giornata tiepida e sonnacchiosa dall’ora del pranzo; e io, che per caso respiro e osservo tutto questo, mi trovo a pensare che questo è amore, non solo quello di quei due ragazzini sulla panchina, ma tutto, proprio tutto, quello che ho intorno a me in questo momento, nient’altro che amore.
Compro un krapfen da Paglia e poi mi siedo su uno dei sassi, a guardare la gente che passa, fino a quando vedo questi due scriccioli che corrono e lui, Batman, che fa il supereroe per lei, una scricciola con la codina di cavallo.
Poi, proprio mentre decido di scattare una foto ai tre vasi di fiori tutti e tre, c’è anche un terzo scricciolo, mi si parano davanti in posa, sorridendo.
E io scatto questa istantanea di vita, oggi che è Carnevale, martedì grasso, oggi che ogni scherzo vale.
Clic.

Batman.
Batman fa il pagliaccio.
Lo scricciolo con la codina di cavallo visto da me.

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Tre scriccioli in posa.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

4 Risposte a “Ho incontrato Batman, era biondo.”

  1. Il secondo krapfen quando lo hai preso? Ho scoperto che i krapfen nella Germania del Nord vengono chiamati Berliner…

  2. I krapfen li ho comprati insieme, il secondo l’ho mangiato a casa 🙂
    Ma li chiamiamo krapfen solo noi o qualcuno di lingua tedesca li chiama krapfen? Questo mi fa pensare alle risate che si è fatto un mio amico di Genova quando mi ha rivelato che quella che noi a Roma chiamiamo ‘pizza genovese’ da loro non si è mai vista 😀

  3. Mi hanno detto (non ho controllato) che in Austria e nel sud della Germania li chiamano krapfen.

    Anche a me è successo qualcosa di simile quando ho chiesto all’amica Gabriella di Cagliari come chiamano i pomodori sardi: ha sgranato gli occhi e mi ha domandato quali pomodori fossero. A Milano i pomodori camone li chiamiamo sardi. Voi come li chiamate?

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