Il gran rifiuto.

«Vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto.»

Di tutta la Divina Commedia forse questo è il canto che ricordo meglio, e il girone degli ignavi quello che più mi è rimasto impresso negli anni.
Non è formulando un giudizio che ripenso a quelle parole, ma con dolore e la consapevolezza, oggi, di trovarmi a vivere la Storia.
Posso solo pregare, perché in questi tempi, così bui, questo mi sembra solo un cattivo presagio, una discesa infinita.

[Oggi, 11 febbraio, la Città del Vaticano e lo Stato Italiano, festeggiano il Concordato firmato nel 1929.]

Oggi, chi crede, può solo pregare, per lui e per noi.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

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