Tra il sacro e il profano.

Leggo l’intervista integrale a Papa Francesco, e penso che questo Papa sia un dono, un grande dono, forse il dono più grande che Papa Benedetto XVI potesse farci, e che questo, anche questo, sia un segno di quella stessa grazia divina di cui il nuovo Papa parla nell’intervista.

Ascolto, mentre leggo, in sottofondo le parole di De Gregori,

«E la vita Caterina, lo sai, non è comoda per nessuno,
quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo.
Devi rischiare la notte, il vino e la malinconia,
la solitudine e le valigie di un amore che vola via.
E cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo
e non ti bastano per piangere le lacrime di tutto il mondo.»

che per uno strano gioco di piani emotivi che si sovrappongono l’uno all’altro, si mescolano nella mia testa a quelle dell’intervista,

«Sì, in questo cercare e trovare Dio in tutte le cose resta sempre una zona di incertezza. Deve esserci. Se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e non è sfiorata da un margine di incertezza, allora non va bene. Per me questa è una chiave importante. Se uno ha le risposte a tutte le domande, ecco che questa
è la prova che Dio non è con lui. Vuol dire che è un falso profeta,
che usa la religione per se stesso. Le grandi guide del popolo di Dio,
come Mosè, hanno sempre lasciato spazio al dubbio. Si deve lasciare
spazio al Signore, non alle nostre certezze; bisogna essere umili.
L’incertezza si ha in ogni vero discernimento che è aperto alla conferma della consolazione spirituale»
,

e mi dico di che sì, la vita è davvero un mistero, dove al dubbio e all’incertezza e alle lacrime, a volte, alcune volte, fanno da contraltare altre parole che aprono il cuore e illuminano il futuro, capaci di restituire la speranza e, perché no, anche di asciugare le lacrime.

http://youtu.be/2laCE5k5D2I

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.