Una canzone per te.

È dalla mezzanotte di oggi che cerco di non pensarci, da quando il suono delle email mi ha avvisato che ne era arrivata una.
Mi alzo per abbassare il volume e vedo che è una email della Zone.
Ma chi accidenti è, penso, che scrive in Zone a mezzanotte?
E poi vedo che è il reminder del tuo compleanno, che mi ricorda che se solo tu fossi ancora qui con noi oggi avresti compiuto sessantacinque anni, e che ti avremmo preso in giro dandoti del vecchietto e che tu ci avresti messo a posto con una delle tue battute sagaci, o forse, come scrive Carlo ci avresti detto che i sessantacinque anni sono una figata, ma faccio finta di non pensarci e vado a dormire.

E ora, che le email continuano ad arrivare alla spicciolata, che sono qui, con la solita accoppiata vincente, due dita di vino rosso (no che non sono un’alcolista, ho appena pranzato!) e un ricordo ingombrante che non accenna ad occupare meno spazio, penso a te.

Ecco, le solite lacrime e una canzone per te.


Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.