L’attesa

– Perché esiste l’attesa?
– L’attesa di che cosa?
Feci una pausa. Riprese con tono più gentile: l’attesa di cosa?
– Se mamma non viene, tu l’aspetti?
– Certo.
– Se manca la luce aspettiamo che torni?
– Non riesco a seguirti, ma non fa niente. Sì aspettiamo che torni.
– Per ogni cosa che fa tardi e bisogna aspettare, noi siamo sempre in attesa?
A questo punto la mia dizione si fece più incespicata.
– Papà, se io non voglio stare in attesa e voglio stare senza attesa, posso?
Allora interruppe di radersi, aprì del tutto la porta e, come se avesse capito una cosa, non so quale, disse solo così: ”Se tu sarai capace di stare senza attesa, vedrai cose che gli altri non vedono”. Poi aggiunse ancora: ”Quello a cui tieni, quello che ti capiterà, non verrà con un’attesa”.

(Erri De Luca – Non ora, non qui)

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.