– L’attesa di che cosa?
Feci una pausa. Riprese con tono più gentile: l’attesa di cosa?
– Se mamma non viene, tu l’aspetti?
– Certo.
– Se manca la luce aspettiamo che torni?
– Non riesco a seguirti, ma non fa niente. Sì aspettiamo che torni.
– Per ogni cosa che fa tardi e bisogna aspettare, noi siamo sempre in attesa?
A questo punto la mia dizione si fece più incespicata.
– Papà, se io non voglio stare in attesa e voglio stare senza attesa, posso?
Allora interruppe di radersi, aprì del tutto la porta e, come se avesse capito una cosa, non so quale, disse solo così: ”Se tu sarai capace di stare senza attesa, vedrai cose che gli altri non vedono”. Poi aggiunse ancora: ”Quello a cui tieni, quello che ti capiterà, non verrà con un’attesa”.
(Erri De Luca – Non ora, non qui)