Dagli scout era il più solido di tutti, forte come una roccia, mai un lamento, una polemica o una protesta. Se gli avessi detto, mentre marciavamo zaino in spalla per chilometri, sotto la pioggia o il sole cocente, non ce la faccio più prendimi in braccio, lui mi avrebbe caricato in spalla con tutto lo zaino, senza dire una parola, senza fermarsi e senza perdere il ritmo della camminata.
Qualche anno fa, il mio amico Ferdinando, mi manda un’email da Cuba, senza una parola, o almeno con scritto niente che contasse davvero.
Quella che contava davvero era la foto all’interno della email, la foto del suo matrimonio, un matrimonio in pieno stile Buena Vista Social Club.
Bellissimo, solare, improvviso.
Nessuno tra di noi amici, i destinatari di quella email, sapeva che fosse andato a Cuba a sposarsi.
Ma tutti abbiamo poi capito come mai, da qualche anno, andasse sempre in vacanza a Cuba.
Qualche giorno fa mi telefona, è almeno un anno abbondante che non incontro lui e sua moglie, e dopo avermi chiesto Comestaituttobene? Sentibandoaiconvenevoli, mi comunica sabatoventiquattronovembre battezzomiofiglio.
Tuoche? Faccio io.
Ecco, è proprio così, il mio amico Ferdinando se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.
Mi piace lo stile pulito, schietto.
Senza fronzoli, bando alle ciance.
Dovrebbero tenere lo stampo, del Ferdinando.
Ferdinando è Ferdinando. Ma anche Emma, la moglie, (o Emna?*) non si discute. La battuta dell’altra sera è stata meravigliosa.
[CIT] Speriamo che non abbia il carattere di Ferdinando – riferendosi al figlio – Due non ce la posso fare. [CIT]
C
*Una volta mi ha detto sorridendo che all’anagrafe cubana è stata registrata come Emna (o era Enma? Di sicuro non Emma). Qualcuno, non ricordo se si riferiva all’addetto del comune, aveva bevuto troppo Rum. Sti cubani sanno vivere.