Il nostro amore è come Bisanzio

«Pioviggina un po’
ma non abbastanza perché si possa proprio
chiamarla pioggia

E noi lentamente ci bagniamo
ma non abbastanza perché valga proprio
la pena di parlarne

E un po’ ci innamoriamo
ma non abbastanza perché si possa proprio
chiamarlo amore»

(Henrik Nordbrandt – Il nostro amore è come Bisanzio)

Campeggia oggi nella homepage di aNobii, ma io non l’ho letta che adesso; prima gli ero passata davanti distrattamente, così come quella pioggia che cade troppo poco, come quell’amore che è amore, ma non so.

Sono io, sei tu, sei tu che passi. Ogni parola è mia, è tua, è nostra.
E cento, mille storie nascono da queste parole, bellissime, semplici e tragiche, dentro a ciascuno di noi.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

4 Risposte a “Il nostro amore è come Bisanzio”

  1. Mi fa venire in mente una cosa di cui abbiamo già parlato. Quei piccoli e microscopici momenti in cui due sguardi si incrociano. Che so, ad un semaforo o su due scale mobili che vanno in direzione opposta.
    In quei momenti intensissimi è il tempo che comanda. Scorre e corre veloce. Ma non per questo non si può chiamare amore. Almeno per me. Sono micro storie d’amore se le calcoli in secondi ma importanti se le calcoli in emozioni.
    Lo so, magari è proprio la breve durata che le rende intense.

  2. È vero Ste’, è molto bello, e anche rileggerlo, ora, mi ha procurato gioia e malinconia allo stesso tempo.

    ©hiccuz, certo che ne abbiamo parlato, e anche a voce dopo il tuo commento qui 🙂

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