Infatti La Repubblica preferisce relegarlo nella sezione spettacoli, mentre Il Corriere della Sera delega il Corriere del Mezzogiorno a fare le sue veci e a parlarne in cronaca.
Peccato perché invece, ancora una volta, la puntata speciale di Che tempo che fa, con Roberto Saviano protagonista, è stata illuminante e di un livello sociale e culturale di gran lunga superiore alla media della stragrande maggioranza dei programmi trasmessi abitualmente in Tv.
Ma capisco che dare notizia in homepage di oltre due ore passate a parlare dei disastri ecoambientali provocati dai Coppola a Castelvolturno, dei morti africani ammazzati dalla camorra sempre a Castelvolturno, della strage dei bambini in Cecenia, degli stupri e degli omicidi in Iran, dell’assassinio di Anna Politkovskaja in Russia, di quello di Ken Saro-Wiwa in Nigeria, dei gulag, del carcere, degli esili, della fatwa, di Salamov, di Arenas, di Hikmet, di Garcia Lorca, di Rushdie, sia pretendere troppo: accontentiamoci del fatto che lo share e gli ascolti siano stati superiori a quello di X-Factor, anche se inferiori a quelli di Chi ha incastrato Peter Pan?
In fondo è solo uno scrittore che parla di libri, di libri che hanno ucciso, di libri che uccideranno.
Dall’inferno alla bellezza, quindi: sarà davvero possibile salvarsi?
Siamo sicuri di non avviarci inesorabilmente dalla bellezza all’inferno?
Chi vuole può vederlo (o rivederlo) qui.
Magari ascoltando questa.
La pensiamo allo stesso modo , non sono solo 🙂
Me ne sono accorta anche io oggi, ho guardato e riguardato, ma niente.
Come se avessero passato una fiction o un reality invece che uno spaccato di vera (e terribile) realtà.
sonia
dice troppe verità
ma noi non siamo soli, saviano non è solo: lo sappiamo che la gente, la maggior parte della gente almeno, è con lui.
sono i media a non doverlo lasciar solo, a farlo scivolare nella cronaca o nello spettacolo!
beh la blogsfera invece non lo ha affatto relegato 😉