Variabile

foto di Frédéric Renaud

Stamattina, uscita di casa per andare al lavoro, ho visto che c’era un bel sole luminoso; mi è subito venuta una gran voglia di girare la macchina e andare verso il canale dei pescatori, a vedere gli aironi che pigramente allungano le loro lunghe e fragili zampe nelle acque del canale: sono bianchi e cinerini, alcuni grandi, altri più piccoli, pronti a volare via al più piccolo e inatteso rumore.
La cosa buffa è che non si spaventano per il rumore delle auto in transito ma, al contrario, si levano in volo non appena si spegne il motore per cercare di avvicinarsi a piedi al guardrail; sembra quasi, anzi sicuramente è così, che il rombo delle auto di passaggio sia diventato oramai parte integrante del loro habitat: come il gracidare delle ranocchie e lo starnazzare delle anatre, con le quali si spartiscono le acque in apparente accordo e che popolano abitualmente quelle acque melmose.
Di noi invece hanno paura: per vederli bisogna accontentarsi di rallentare o di accostarsi con il motore acceso.
Mi era venuta la voglia di andare lì dicevo, ma non l’ho fatto, ero già in ritardo.
Poi, nel corso della mattinata, il tempo è cambiato, sino a diventare grigio, con l’aria carica di umidità, al punto tale che ho dovuto avvolgere il collo con la sciarpa di lana per cercare di difendermi dalla morsa della cervicale, nonostante sia in ufficio, al chiuso e con il riscaldamento acceso.
Adesso, invece, avrei solo voglia di buttarmi sotto il piumino o di accoccolarmi sul divano, coperta dal pile arancione.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

2 Risposte a “Variabile”

  1. Che bel posto! Dove è? Dai oggi c'è il sole e si sta bene, almeno qui a Milano, ciao Mariacristina

  2. È vicino Ostia, a pochi km da dove abitiamo noi: una piccola oasi in mezzo al traffico, quasi non sembra di stare a Roma, anche se in effetti siamo un bel po' decentrati 🙂

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