ciao don mario,
che la terra ti sia finalmente lieve.

(…) guardò il ragazzo e gli disse: come stai? L’avrebbe detto anche più tardi, quando giaceva avvolto nelle bende, come una mummia dell’antico egitto, al reparto grandi ustioni dell’ospedale sant’eugenio. la gente gli veniva vicino, in lacrime, perché sapeva che era in bilico tra la vita e la morte. lui li guardava con i suoi occhi, aperti, in tutti i sensi, l’amico, il parente, il parrocchiano, e chiedeva: come stai? (…)
(guida pratica all’eternità – fabrizio centofanti)

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.