Wonder Woman per un giorno.

Sono qui che stendo calze e mutande (e qui apro una sommessa e triste parentesi per sottolineare quanto sia frustrante e ripetitivo stendere un’intera lavatrice di calze e mutande – e del raccoglierla e piegare e abbinare i calzini magari ne parleremo un’altra volta) quando mi accorgo che in uno slip indossato sicuramente una volta, ma forse anche due, c’è ancora all’interno l’etichetta dell’antitaccheggio.
Dev’essere stato quel giorno che mi sono sentita invincibile.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

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