quello che non so


un’altra cosa che ho imparato è che non si può avere sempre la verità in tasca.
più cresco e più crescono i miei dubbi.
più divento adulta e più svaniscono molte delle mie certezze.
più credo di sapere e meno mi accorgo di conoscere.
più leggo e più aumentano le cose che non ho mai letto.
più mi ostino a voler catalogare tutto o bianco o nero e più mi accorgo che esistono milioni di sfumature di grigio.
più conosco e meno so.

sto leggendo compagno ferro grazie a un ring letterario e ho appena scoperto l’esistenza della risiera di san sabba a trieste, luogo del quale, pur avendo letto molti libri sulla shoah, ignoravo completamente l’esistenza.

ma sto leggendo anche, sempre grazie ad un ring su aNobii, la guerra dei sordi e mi trovo catapultata nel conflitto senza fine tra israeliani e palestinesi, del quale in realtà sappiamo tutto, ma anche niente.

sono luoghi non luoghi, dei quali parliamo senza sapere, pretendiamo di comprendere senza aver vissuto, di giudicare da lontano elevandoci a giudici, di conoscere senza aver mai visto.

e mi chiedo: siamo proprio così sicuri di avere la verità in tasca e di sapere sempre chi è vittima e chi è carnefice?
o forse è proprio vero, come dicevano i nostri saggi antenati, che in medio stat virtus?

e con la virtù, forse, in mezzo sta anche la verità.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

3 Risposte a “quello che non so”

  1. mi spieghi una cosa? vorrei capire com’è che questo blog mi piace una volta di più. Perché quando parli di argomenti seri, del dare un senso alle cose, riesci sempre a toccarmi dentro? eh, me lo spieghi?

  2. sarà che invecchiando miglioro, come il vino?

    🙂

    ma che ne so, è periodo di riflessioni forse…

    è che sono stufa di gente convinta di essere depositaria di verità che a me sembrano proprio sfuggire, di certezze che non ho.

    sono contenta dei miei grigi e spero che diventino sempre di più.

    capelli esclusi!

    grazie 🙂

  3. ma no, anche i capelli grigi sono bellissimi. Sono una delle cose più belle della vita!

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