ponte ponente ponte pììì…


da quando ilchicco ed io siamo migrati verso il litorale, le nostre incursioni nella movida di roma nord sono molto diminuite. sabato tardo pomeriggio però, complice una missione da compiere, eravamo a ponte milvio.

dopo un aperitivo da rerè, dove il maculato e lo zebrato, gli stucchi dorati e le tardone in calze colorate trionfano in un tripudio del kitsch, abbiamo deciso di fare quattro passi. così, un po’ per guardare con i nostri occhi lo sviluppo di questa zona che ci è tanto familiare, un po’ per fare la conta dei locali: 2 nuovi ristorantini sushi, 2 nuovi posti per l’aperitivo, 1 nuova piazzetta per i tavolini…insomma, siamo due impiccioni e facevamo il nostro mestiere!
un po’ perché ci piace veder diventare questa vecchia piazza, una volta famosa solo per il mercato e per le passeggiatrici di tor di quinto, una specie di soho romana.

per finire non ci siamo certo fatti mancare il pellegrinaggio sul ponte per dare un’occhiata anche ai famigerati lucchetti e: i lampioni sono stati liberati dalla morsa d’acciaio che li costringeva ma in compenso sono stati posizionati tre gruppi di transenne, tre per lato sotto ai lampioni per un totale di sei, dove sono stati lucchettati tutti lucchetti. come se non bastasse sono apparse anche le bancarelle che vendono lucchetti (di tutte le misure), pennarelli e, visto che era l’otto marzo, persino mazzetti di mimose. l’effetto complessivo era di cimitero.

per recuperare e ricordarci che ponte milvio non è la tomba dell’amore, ma ormai forse solo una discarica di metallo sopra e sotto i famosi tre metri, e che non tutti i ponti vengono per nuocere, ieri pomeriggio ci siamo visti in dvd i ponti di madison county.

foto di Donnali

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

5 Risposte a “ponte ponente ponte pììì…”

  1. è l’hogback bridge, uno dei ponti coperti di madison county, non ricordo se la contea di hazard fosse anch’essa nell’iowa 🙂 o ti riferivi a ponte milvio? :-)))

  2. ma com’e’ che tutte le cose carine prima o poi diventano “troppo”? le bancarelle dai, non ci volevano!

  3. @ nuriape ti dico la verità, secondo me non ci volevano neanche i lucchetti, che poi quelli quando si lasciano mica vanno a toglierli 🙂

    @ urlo: per quello propongo campo de’ fiori 🙂

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