no grazie


non sopporto questi finti no global della domenica che il sabato sera bivaccano sulla spiaggia di capocotta e la domenica mattina te li trovi ancora accampati nel porcile che hanno creato:

bottiglie vuote,
piatti di plastica,
avanzi di cibo.

il tutto sparpagliato intorno alla tenda in ordine sparso.

poi, come ciliegina sulla torta, tanto per gradire, anche il bicchierino di plastica del caffè preso a colazione.

ecco, anche voi siete dei maiali, e il migliore augurio che possa farvi è quello di viverci in mezzo alla spazzatura.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

3 Risposte a “no grazie”

  1. Il primo istinto è quello di mandarli a quel paese (proprio come ho fatto utilizzando parole più pesanti).

    Peccato che nel loro piccolo porcile ci dobbiamo vivere anche noi. Tutti noi, anche chi domenica passava, guardava e si limitava a borbottare per poi girasi dall’altra parte. Il mondo (l’Italia sicuramente) è pieno di eco-ignavi.

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