Seguo su Twitter gli aggiornamenti quotidiani del figlio James.
Sono cresciuta con Richard Bach, e anche se adesso non va più di moda e i suoi libri sono in odore di New Age, allora, quando avevo diciassette anni, di New Age nessuno di noi ne aveva mai sentito parlare.
Il mio amico Pigi un giorno mi regalò un libretto dalla copertina arancione rigida che conteneva un messaggio di amicizia, leggero, solo poche parole che forse potrebbero essere copiate qui dentro e diventare un post nemmeno troppo lungo, ma che contenevano l’essenza dell’amicizia e promettevano il ‘per sempre’.
Quell’amicizia che anche dopo trent’anni, quando ormai ci si è persi e non ci si sente più, è custodita dentro al mio cuore, come un anello di brillanti nel portagioie, come un ‘per sempre’ che non finirà mai.
Richard Bach e il gabbiano Jonathan Livingston, il suo biplano e le sue illusioni mi hanno messo le ali, mi hanno insegnato a volare ricordandomi sempre che prima di tutto c’è il cuore, mi hanno fatto comprendere che nella vita nessun luogo è lontano.
Basta volerci andare per esserci già.
Coraggio, Richard, riprendi a volare.
«Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici? Se desideri essere accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già?»
Come “Il piccolo principe”, anche “Il gabbiano Jonathan Linvingston”, ci ha lasciato segni…e ricordi…
Il piccolo principe però continuo a leggerlo 🙂