la sposa turca


c’è una parte di me che si chiede: “ma cosa pensava di dimostrare questa povera matta, e cosa si aspettava con tutti i pazzi che ci sono in giro?”.
poi c’è anche un’altra parte di me che ancora si commuove ed è felice (anche se delusa) nel sapere che c’è ancora chi riesce a credere nella bontà del genere umano.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

12 Risposte a “la sposa turca”

  1. anch’io mi sono detta le stesse cose. Ci vuole tanto coraggio e lei ne aveva da vendere….purtroppo?

  2. forse il suo coraggio avrebbe dovuto riversarlo su altre cose; sono molto dispiaciuta per lei ma doveva pur sapere a quale rischio andava incontro. Mi sembrano prove di coraggio inutili.rimane comunque l’amarezza per una vita che non c’è più.

  3. sì, in effetti oltre che la delusione c’è anche l’amarezza per una vita che non c’è più e che poteva esserci ancora. dove il coraggio diventa incoscienza?

  4. scusate, secondo me non era coraggio ma incoscienza. Sopravvalutazione della propria buona stella. Sopravvalutazione della cortesia delle persone che avrebbero incontrato. Quando poi hanno litigato e si sono separate, Pippa è stata folle a continuare il viaggio da sola….. si è comportata come una ragazzina stupida. Peccato.

  5. se ne parla ombraserena, se ne parla. perché nessuno di noi credo sia il depositario della verità, ma solo una delle tante facce che la compongono. come nella vita, c’è posto per tutti.

  6. Mi viene da dire che di fronte alla morte di una persona ci dovrebbero eseere solo il capo chino e il silenzio. Magari fra un po’ sarà anche il tempo dei commenti e dei giudizi, che ognuno di noi è libero di avere ma, permettetemi, non di esprimere in questo momento. E non tanto per rispetto a chi non c’è più quanto per coloro che sono rimasti e che in questo momento stanno vivendo il dolore e il vuoto di una scomparsa, magari ipotizzabile, ma non per questo giustificata.

    Forse in questo momento non hanno bisogno di sentirsi dire che lei era un’illusa e che dovevano aspettarselo, o di sentir parlare di angeli e folletti come c’è scritto sul blog di brides on tour. Forse in questo momento hanno solo bisogno di silenzio. O almeno se io fossi in loro avrei solo voglia di silenzio e comprensione.

    Francesca

  7. @ francesca: Quello che dici è giustissimo. Non posso aggiungere altro. Un saluto

  8. Coraggio e incoscienza, tutte e due le cose.

    Una cosa del genere non lo fa una senza coraggio, ma solitamente una cosa del genere non la fanno le donne punto, che ben conoscono i rischi che corrono anche sotto casa.

    E’ senz’altro l’ennesima sconfitta della razza umana, perché anche gli incoscienti in un mondo ideale sarebbere liberi di girare senza pericolo.

    Mi dispiace tanto, perché questa cosa non succede alla stragrande maggioranza delle persone che fanno questo tipo di viaggio, e non so se la sua “visibilità” sia stato qui magari un handicap.

    Tristissima vicenda. Mi dispiace tanto.

    Jane – Bhuidhe

  9. Era una cosa significativa quella che stava facendo. Rischiosa sì. Ma bella. È un dolore. Ma non la chiamerei incoscienza. Una donna può essere aggredita e uccisa anche a Torino. Ma se questo pensiero porta a chiudersi in casa, c’è la grande sconfitta. Qualsiasi coraggio c’è sempre chi lo chiama incoscienza (e forse viceversa).

  10. non posso essere io a parlare di coraggio o di incoscienza. io sono una fifona, ho paura di tutto, e di tutti. non avrei mai fatto un viaggio del genere, ma non solo ad istanbul, ma anche a roma, o ad oslo, o a new york. appunto, non faccio testo. ma quello che è successo lì, succedeva più o meno allo stesso modo pochi mesi fa a roma, senza un abito da sposa e ad una donna che riponeva nel suo prossimo la stessa fiducia di pippa bacca.

  11. E’ morta una ragazza

    idealista fino all’incoscienza totale.

    Sapeva a quali rischi pesantissimi andasse incontro.

    Una mia conoscenza, la fotografa palermitana Shoba, ha spessissimo corso rischi simili in situazioni simili, oltretutto lei girando con macchine fotografiche costosissime non è potesse o volesse passare inosservata.

    Incoscienza e coerenza con le proprie scelte fino alla fine.

    Va tutto bene.

    Anzi, è andato tutto male

  12. oggi a Piacenza nella via principale è passata una ragazza vestita da casalinga con un velo da sposa in capo e un carrellino della spesa con tanto di scopini e altri aggeggi che spuntavano. era con altre ragazze. volevo fermarla ma non l’ho fatto. ho pensato a Pippa.

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