Incontri.

Mentre siamo seduti da «Bedda Matri», mamma Silvia Chicco ed io, e abbiamo già mangiato arancini siciliani caponata e pane e panelle, al tavolo dei nostri vicini, una coppia con la quale abbiamo appena scambiato qualche battuta e qualche risata soprattutto dopo che Silvia ha comunicato al telefono ad Alessandro di avergli comprato per pranzo arancino e panelle ma niente dolce, arrivano due cannoli (be’, siciliani è ovvio).
Lei lo guarda e gli dice, ‘Ma perché due?’
E lui le risponde ‘L’altro è per lui’ e indica con un sorriso Chicco, nel quale aveva identificato un complice, un altro povero maschio al quale la perfida moglie impedisce di mangiare tutto quello che vuole.
Ma non sono io, lo giuro, era Silvia che non voleva portare il cannolo ad Alessandro, ma poi si è pentita e l’ha comprato anche lei!
Ma quanto sono belli questi incontri per caso? A volte basta guardarsi intorno per accorgersene e sorridere insieme.



Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.