Gli insofferenti?

Bambini? No grazie!

Avanza il fronte dei NoKids.

Leggo sul Corriere della Sera di oggi che sembrerebbe in aumento il fenomeno secondo cui sempre più aerei e locali rifiuterebbero la presenza di adulti accompagnati da bambini.Immediatamente si sta scatenando il fronte dei genitori offesi la cui reazione, a mio parere piuttosto scomposta, è volta a sottolineare più l'insofferenza e la mancanza di tolleranza dei "non genitori" che a cercare di identificarne le cause.

Non sarà che sempre più luoghi pubblici tendono a separare le famiglie con prole dal resto della clientela perché sempre più genitori vengono meno alla loro funzione di educatori e sempre più spesso si ha l'impressione di trovarsi al cospetto di teppisti in miniatura più che di bambini?

Non sarà giusto rispettare sia chi ha il diritto di recarsi in aereo, piuttosto che al ristorante, o al pub o al cinema con i propri figli (al pub, al ristorante? Ma quando sarà che i genitori dell'era moderna comprenderanno qual è il significato ed il valore della rinuncia per se stessi in virtù del benessere dei propri figli? Per non parlare dell cinema: mi è capitato di vedere neonati in passeggino al cinema all'aperto al secondo spettacolo con genitori che proprio non si erano potuti privare della visione del film in cartellone o di bambini di pochi anni assistere alla proiezione di film che avranno scatenato i loro incubi per le settimane successive) che quello di chi ha il diritto (pagando!) di godersi una tranquilla serata priva di schiamazzi, capricci e corse intorno al proprio tavolo?

Ricordo spesso l'aneddoto raccontatomi da mia mamma di quando io e mia sorella, piccole bambine di pochi anni, svegliandoci chiedevamo dal letto: – "Mamma, possiamo alzarci?".

Qualcuno provi ad immaginarlo per un bambino del giorno d'oggi: come minimo passerebbe per un ritardato mentale.Quanto egoismo!Peccato che nessuno però sia mai capace di guardare il proprio.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

2 Risposte a “Gli insofferenti?”

  1. ad agosto sono stato in Norvegia e tra le tante cose mi ha colpito l'attenzione estrema ai bambini. Dovunque, aeroporti, ristoranti, hotel, stazioni …, c'erano spazi gioco per bambini.
    Sicuramente in Italia invece non si investe nel futuro, in nessuna maniera

  2. Quando almeno quindici anni fa andai a passare un capodanno a Vienna rimasi stupita dall'area giochi posta all'interno delle banche: altre attenzioni, ma anche altra educazione. 🙂

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