eternal sunshine of the spotless mind (di nuovo)


pensavo che sarebbe bello poter scrivere i miei pensieri.
nel senso di scrivere davvero i pensieri, non i concetti, ma proprio le parole, così come mi vengono in mente.
quando penso, tutte le parole hanno un ordine; le frasi filano lisce come l’olio, gli argomenti si susseguono senza intoppi, e tutto è logico, come se fosse collegato da un filo invisibile.
sarebbe bello poter “scaricare i dati” della mia mente come si trattasse dell’hard disk di un pc, per poi poterli rileggere; poter attaccare un cavetto o un registratore e…voilà, tutto scritto!
perché i pensieri sono più puliti, meno contorti e più immediati.
perché i pensieri dicono sempre la verità e non sono mai opportunisti.
ecco, ad esempio, quello che sto scrivendo forse non è proprio chiaro, ma nella mia testa era tutto così semplice.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

5 Risposte a “eternal sunshine of the spotless mind (di nuovo)”

  1. E invece è chiarissimo. Penso, io, che dipenda dal fatto che mentre pensiamo siamo soli. Quando poi trasferiamo i pensieri cerchiamo di proiettare immagini di noi: come vogliamo che gli altri ci percepiscano? Come vogliamo che ci percepisca l’amico, l’amica, gli amici, le donne, gli uomini, “l’uomo” o “la donna”, il capo, la mamma… così le parole perdono di onestà. Sincere restano sincere, ma non completamente oneste.

    Una volta mi hai detto, o scritto, non ricordo: suggerire un libro è come raccontare qualcosa di me, e se poi il libro non ti piace? Ecco, io credo che in questo stia la radice.

    Sai una cosa Patti (senza ipsilon) io mi ricordo proprio tutto di te e posso dire, a costo di sembrare smielata e banale che ti voglio bene per come sei, per questa capacità di usare le parole liberamente, con molta più onestà di quanto succeda in giro.

    Un abbraccio.

    assu

  2. grazie, questa è quasi una dichiarazione d’amore 🙂

    scherzo, ma nonostante le apparenze i complimenti mi imbarazzano sempre. chissà che prima di quanto immaginiamo non ci riesca di vederci. un abbraccio anche a te.

  3. macché complicate, così sarebbe più semplice 🙂

    …una stampante? eh, perché no? :-)))

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