Disordini e misteri.

Qualche settimana fa cercavo il mio telo da spiaggia: volatilizzato.
Non c’era nell’armadio dove avrebbe dovuto essere ma neanche in alcun altro ripiano o sportello.
Nemmeno nel cesto della biancheria (hai visto mai fosse rimasto lì dall’ultima giornata in spiaggia dell’anno scorso?).
Nulla.

Un paio di giorni fa apro l’armadio della biancheria per cercare il nuovissimo lenzuolo di lino, regalo di anniversario di matrimonio, e non lo trovo.
Guardo dentro agli altri sportelli: sopra, sotto, persino nell’armadio di Chicco, ma niente.
Inizio ad innervosirmi, riapro l’armadio della biancheria e vedo, in bella vista, il telo da spiaggia.

Non posso credere ai miei occhi: è proprio lui, posso persino giurare che non era lì quando l’ho cercato un paio di settimane fa, ma in ogni caso mi godo il momento di felicità e con infinita pazienza riesco persino a ritrovare, piuttosto ‘infrattato’ nell’armadio, il lenzuolo di lino.

Ieri, torno dalla spiaggia, ovviamente in costume, vado in bagno, mi spoglio e faccio la doccia.

Questa mattina decido di mettere lo stesso costume di ieri, vado a ‘pescarlo’ nella bacinella dove l’avevo messo prima della doccia, ma niente: c’è solo il pezzo di sopra.
Inizio a cercarlo: appeso al termoarredo, nel cesto della biancheria sporca, nel cesto dove mettiamo solo calzini e mutande, dentro l’armadio, sulla sedia, in terrazzo.
Niente, scomparso.
In una casa di 55 mq, abitata da sole due persone e due gatte, non c’è traccia del mio mezzo costume.
Naturalmente, dovendo uscire, decido di indossare un altro costume.

Al ritorno a casa ho un’illuminazione: ma non l’avrò mica buttato nel cestino che tengo in bagno per cotton fioc e dischetti struccanti?
Che domande, ovvio!
(E naturalmente, essendo giorno di Alina, il sacchetto era già fuori dalla porta pronto per essere buttato nel cassonetto)

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

2 Risposte a “Disordini e misteri.”

  1. Grazie al cielo, ed io che temevo si chiamasse disordine, rinc***nto o qualcosa del genere! 😀

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