oggi a roma c’era un gran vento, di quelli che ti scompigliano tutti i capelli e ti costringono a rattrappirti mentre cammini.
poi c’erano le nuvole.
poi c’era il sole.
poi c’era il sole dietro le nuvole.
poi, all’improvviso, la pioggia.
poi la pioggia è diventata grandine.
e ha grandinato per tutto il pomeriggio, finché è diventato tutto bianco e finché la grandine non ha iniziato ad ammorbidirsi ed è diventata neve in mezzo alla pioggia.
le strade erano bianche, i prati erano bianchi, le macchine erano bianche.
e anche le mie piante erano bianche: le mie primule, i miei gerani, il mio gelsomino, i miei ciclamini.
persino la mia aloe era bianca: che ne sa lei del gelo, della grandine, della neve, lei che dovrebbe stare nel deserto, al caldo.
e ho pensato che se continua così domani me la porto dentro casa, al calduccio.
perché aspettare domani?