cosa ci faccio qui?


oggi a roma c’era un gran vento, di quelli che ti scompigliano tutti i capelli e ti costringono a rattrappirti mentre cammini.
poi c’erano le nuvole.
poi c’era il sole.
poi c’era il sole dietro le nuvole.
poi, all’improvviso, la pioggia.
poi la pioggia è diventata grandine.
e ha grandinato per tutto il pomeriggio, finché è diventato tutto bianco e finché la grandine non ha iniziato ad ammorbidirsi ed è diventata neve in mezzo alla pioggia.
le strade erano bianche, i prati erano bianchi, le macchine erano bianche.
e anche le mie piante erano bianche: le mie primule, i miei gerani, il mio gelsomino, i miei ciclamini.
persino la mia aloe era bianca: che ne sa lei del gelo, della grandine, della neve, lei che dovrebbe stare nel deserto, al caldo.
e ho pensato che se continua così domani me la porto dentro casa, al calduccio.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

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