Con un velo di crema solare sul viso.

A fine giornata, dopo aver spostato piante e rinvasato piante, traslocato hibiscus amaryllis e agapanthus da un terrazzo all’altro, con i piedi neri e le unghie orlate di terra, potato e spazzato per terra, decido finalmente di aprire la sdraio colore blusbiaditodalsole, che deve aver lasciato qui Eloisa quando ha traslocato ormai otto anni fa, sedermici e chiudere gli occhi.
Il desiderio è quello di catturare qualche raggio di sole e lasciare andare i pensieri dove non so, perché i pensieri sono così, tu inizi a pensarli e loro dopo vanno dove gli pare, ma non è così perché l’aria è troppo fresca, sono passate da un po’ le cinque, e anche la felpa lilla che ho messo sopra la canottiera da giardiniera non basta a scaldare, così come non scalda più il sole che continua a nascondersi e a fare capolino da dietro le nuvole, e allora penso che è troppo tardi per dare un senso a quel velo di crema solare sul viso e per lasciare andare i pensieri dove vogliono loro, e così li riacchiappo, i pensieri, e mi siedo in poltrona, a leggere.
Adesso tuona, piove, ogni tanto si vede un lampo illuminare il cielo.
Sembra un temporale estivo e invece è solo primavera.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.