Come il prezzemolo.

Allora, la storia dovrebbe essere questa: io scrivo di là qualcosa e posso mettere una breve descrizione di me medesima con l’indirizzo del mio blog, cioè questo.
Però poi penso che sia meglio dire anche di qua che scrivo anche di là, così i miei lettori preferiti (Gioia e Adriano, che in effetti poi sarebbero anche gli unici di cui sia veramente sicura) sapranno che scriverò anche di là.
Cosa ci guadagnerò con tutto questo scrivere di qua e di là non mi è ben chiaro, di sicuro non soldi, al momento almeno non sono propriamente all’orizzonte.
E allora perché lo faccio?
Solo perché ho tanto tempo libero a disposizione?
Perché amo le luci della ribalta?
Perché mi piace scrivere?
Chi lo sa, magari di tutto un po’, proprio come leidonnaweb.

Per ora 1 e 2.
Ma il 3 è già sulla rampa di lancio!

Leidonnaweb & me.

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

9 Risposte a “Come il prezzemolo.”

  1. No no Pitta, mi sfugge il senso…
    Aspetta. Due blog?
    Ora controllo meglio.
    La fedelissima Gioia

    1. Lo dicevo io, e infatti eccoti già arrivata 🙂 Non proprio due blog, quello è un portale dedicato alla donna e io, in qualche modo, scriverò qualcosa che abbia a che vedere con le donne: libri, bellezza, cucine (ehm…), varie ed eventuali. Sempre partendo da me, ma meno Pittacentrica.

  2. Adsesso ho capito.
    Sì, direi che è il caso di specificare di QUI quando scrivi di LA’…
    :))))

  3. Impegnato nella frenesia pre-natalizia, molto preso da Orgoglio e Pregiudizio, ho trascurato un po’ (solo un po’) di seguire la Lizzy Bennet de no’ artri (scusate l’ortografia, sono meneghino e non mi chiamo Gadda). In ogni caso, galeotto FB, avevo già scoperto e letto l’intervento n. 2. Con calma recupererò gli arretrat. laPitta an Club Cisalpino

  4. Aggiungo che a volte non sopporto questi correttori/costrittori ortografici, ma mi infilano gli errori per dispetto e si mangiano le lettere.

    Aggiungo, in più, che a ripensarci non so se fra Elisabeth e Jane, la nostra Patrizia non assomigli più alla seconda.

  5. Letti! Ma cosa ti ha fatto il miele? Povero, spalmarlo sul pane e limitarsi a mangiarlo, no?

  6. Meno male, il fan club è di nuovo al completo!

    Sono molto felice di sapere che hai apprezzato Lady Jane Austen, mi accontenterei di assomigliare anche solo a un suo riflesso, magari a un pizzo del fazzoletto, o a una delle tazzine del tè che prendeva ogni giorno alle cinque del pomeriggio!

    Anche io odio i correttori ortografici, qualche giorno fa ho scritto «logo» e lui l’ha corretto con «l’ho» 🙂

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