che barba, che noia


che barba che noia.
uffa, questo snobismo radicalintellettuale, quant’è banale.
adesso per non essere out bisogna dire che la fontana di trevi rossa è più bella.
perché è arte, perché è un’azione futurista, perché blablabla…

a me non piace.
il rosso stufa, non è acqua, sembra sangue.

è stata bella la sorpresa (e solo dopo aver saputo che la fontana non correva alcun rischio di essere rovinata),
ma poi basta.

sì a giochi di luce, di tutti i colori del mondo: verde, arancio, giallo e ciclamino.
no a ad un colore che di cristallino non ha nulla.

e poi, anita ekberg ci si sarebbe mai bagnata se l’acqua se fosse stata rossa?
che dolce vita sarebbe stata?

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.

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