bio me lo mangio


oggi alla città dell’altra economia, all’ex mattatoio di testaccio (ma anche in altri luoghi in tutta italia), c’era la biodomenica.
per noi è stata l’occasione per curiosare un po’, per incontrare i produttori che conosciamo già come gas e per conoscerne di nuovi.
siamo tornati a casa con poco (solo perché la spesa l’avevamo già fatta con il gruppo mercoledì scorso), ma il bottino comprendeva due bottiglie di vino rosso, montepulciano in purezza (sì lo so, ogni occasione è buona per acquistare un po’ di vino!) un pezzo di formaggio toscano stagionato tre anni e mezza pagnotta di pane ripieno al formaggio e aromatizzato con zafferano, curcuma e non ricordo più cosa.
è bello però, aldilà delle nostre convinzioni e del nostro impegno che è in crescita costante (da quest’anno il nostro gruppo si è costituito come associazione) vedere che la sensibilità dell’opinione pubblica è in continuo aumento.
ognuno trova in questa scelta le motivazioni che preferisce*: c’è chi ne fa solo un discorso alimentare (mangio biologico perché è più buono), chi un discorso economico ( mangio biologico perché è meglio e costa anche meno – anche se questo è comunque un discorso tutto da valutare – perché accorciando la filiera e comprando direttamente dal produttore elimino dei costi) e chi un discorso equosolidale (mangio biologico perché è meglio, costa meno e sostengo quei produttori che hanno un comportamento equo nei confronti dei lavoratori ed io che acquisto, a mia volta, ho un atteggiamento equo e solidale nei confronti delle aziende e ne sostengo i progetti). il nostro gruppo queste scelte le abbraccia tutte e noi crediamo sempre di più nella validità di questo impegno che rispetta non solo noi e il nostro portafogli, ma soprattutto la nostra terra e tutti quelli che la lavorano con serietà, amore e rispetto.
adesso molte di quelle persone che prima ridevano di noi e ci consideravano dei fissati cominciano a chiederci informazioni e a ridere un po’ meno!

ecco alcuni dei nostri preferiti:

azienda agricola morani
monastero di vallechiara
arcolaio
deanocciola
verdesativa
biolà

*aggiornamento del 6 ottobre
all’elenco di quanti mangiano bio vanno aggiunti anche tutti quelli lo fanno perché va di moda 🙂

Pubblicato da laPitta

La Pitta è una dritta con i capelli a spaghetto lunghi come un vialetto. Potrebbe raccontare a tutti che da più di dieci anni lavora per la pubblicità, potrebbe dire che ha visto l’uomo atterrare sulla luna e che ha passato più di cinquemila minuti a guardare ogni genere di film con grande passione. Già, potrebbe. Ma la Pitta è troppo modesta. Alla Pitta piace: arrivare sempre alla fine di un libro, leggere i titoli di coda fino a quando non si accendono le luci in sala, bere tè appena sveglia, segnarsi i titoli delle canzoni da sentire almeno una volta nella vita, ascoltare i discorsi che le persone fanno quando sono al ristorante e “Il favoloso mondo di Amélie”, ma questo l’avevate già capito.